Per un impianto termico tradizionale, a servizio di un circuito di riscaldamento (o produzione di acqua calda sanitaria), qual è il mite di applicabilità della denuncia INAIL (Ex ISPESL)?
In questi casi la pratica INAIL (Ex ISPESL) deve essere redatta per impianti termici impieganti acqua in pressione funzionanti con acqua fino alla temperatura di 110°C e di potenza termica superiore a 35 kW. La norma di riferimento è rappresentata dal Titolo II del Decreto Ministeriale 1° dicembre 1975 e stabilisce quali sono i requisiti di sicurezza che i generatori di calore per impianti di riscaldamento ad acqua calda sotto pressione, con temperatura non superiore a 110°C, devono soddisfare per la prevenzione degli infortuni. Il documento in cui è riportata la normativa tecnica da rispettare è costituita dalla Raccolta R ed. 2009 emessa dall’INAIL (Ex ISPESL).
Centrale Termica in cui sono presenti due caldaie di, ciascuna di potenza termica pari 34 kW, non idraulicamente collegate tra loro. Deve essere eseguita la denuncia ISPESL (Ex-INAIL)?
Nel caso in oggetto, se i circuiti sono idraulicamente non comunicanti tra di loro e quindi sono totalmente indipendenti, l’impianto non è soggetto a denuncia ovvero non deve essere eseguito il progetto di impianto termico secondo INAIL (Ex Ispesl). Nella fattispecie, i circuiti risultano idraulicamente separati se i fluidi trattati da ogni generatore termico (caldaia) risultino separati da un mezzo fisico (differenti tubazioni dedicate, presenza di scambiatori di calore, setti di separazione in genere). Un caso tipico, di non richiesta di denuncia, è rappresentato dalla presenza all’interno di un medesimo locale di due generatori termici, ognuno avente potenza inferiore a 35 kW ed ognuno a servizio di circuiti idraulicamente differenti (es. impianto di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria). Poiché i fluidi trattati dalle caldaie non sono in comunicazione tra loro e poiché la potenza termica di ogni singola caldaia è inferiore a 35 kW la denuncia non deve essere effettuata.
Nel caso ipotetico in cui i due generatori avessero singolarmente potenza termica superiore a 35 kW, si dovrà procedere a redigere un’unica pratica INAIL (Ex ISPESL) in cui sono presenti n.2 generatori termici, a servizio di due distinti circuiti primari. (Verifica)
In pratica INAIL (Ex ISPESL) devono essere specificate le caratteristiche dei locali tecnici.
Il progetto INAIL (Ex ISPESL) non comprende la specificazione delle caratteristiche tecniche dei locali ai fini della prevenzione incendi e rischio esplosione. Il progetto è relativo solo alla prevenzione del rischio dei circuiti idraulici a servizio dei generatori termici.
Impianto termico soggetto a denuncia INAL (Ex ISPESL) ma tuttavia a non è stata mai presentata la pratica. Cosa si deve fare?
Dal punto di vista formale l’impianto termico è come se non esistesse fino a quando non avvenga effettuata la denuncia dell’impianto presso gli uffici competenti. Questa condizione in ogni caso consente di potersi “mettere in regola” in fase successiva alla realizzazione, anche dopo diversi anni. In tale condizione deve essere redatto un progetto ex-novo, redatto in conformità alla norma vigente (Raccolta R 2009). L’impianto dovrà essere dichiarato in fase di denuncia come “nuovo” e contestualmente adeguato in base alle specifiche di progetto.
La denuncia INAL (Ex ISPESL) si applica solo a generatori alimentati a gas naturale?
No. Si applica a tutti gli impianti termici in cui la potenza termica è superiore a 35 kW e la temperatura dell’acqua, all’interno dei circuiti, è inferiore a 110 °C. Pertanto si applica a prescindere dalla tipologia di combustibile impiegato il quale può essere gassoso (es. metano o GPL), liquido (es. gasolio), solido (es. pellet, biomassa). In alcune condizione si applica anche agli impianti solari termici caraterizzati da…
E nel caso di impianti con acqua a temperatura superiore a 110°C non si effettua la denuncia INAL (Ex ISPESL)?
La denuncia deve essere effettuata in ogni caso. Sarebbe un controsenso se non fosse necessaria la denuncia considerato che all’autamentare della temperatura aumenta dell’acqua aumenta anche la pericolosità dell’impianto. In tali casi deve essere applicata la raccolta H la quale è valida per generatori impieganti acqua surriscaldata.
Un impianto termico per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria (ACS) è soggetto a pratica INAIL (Ex ISPESL)?
Il progetto INAIL (Ex ISPESL), prescinde dalla destinazione o dall’impiego dell’energia termica prodotta e trasferita nella forma di acqua calda (nel caso del quesito; produzione di acqua calda sanitaria). Ogni qualvolta che si ha un impianto termico di portata termica superiore a 35 kW, deve essere redatta la pratica INAIL (Ex ISPESL). Questo stesso concetto è valido anche in caso industriale, in cui l’acqua riscaldata è prodotta mediante un impianto termico, il cui impiego è del più disparato possibile.
Impianti di Cogenerazione (Trigenerazione) sono soggetti a denuncia INAIL (Ex ISPESL)?
Il cogeneratori trasferisce energia termica all’impianto termico mediante uno scambiatori di calore in cui l’energia termica dei fumi combusti e di raffreddamento dei motori viene trasferita al fluido termovettore mediante uno scambiatore. Le ultime circolari (INAIL ex ISPESL) hanno chiarito che se il fluido sul circuito primario di tale scambiatore può raggiungere una temperatura superiore di 110°C , l’impianto di cogenerazione è soggetto a denuncia INAIL. L’impossibilità di raggiungere tale livello termico deve essere dichiarata dal fabbricante del cogeneratore e allegata al libretto di impianto, eventualmente da esibire in caso di verifica.
Chi mi ha venduto una caldaia (di potenza termica superiore a 35 kW) mi ha comunicato che non è seggetta a pratica INAIL (Ex ISPESL). E’ vero?
Se la caldaia in questione, trasferisce l’energia termica ad un fluido costituito da acqua, quanto comunicato da chi di ha venduto la caldaia, o dall’installatore dell’impianto termico, è sbagliato. Il progetto, infatti, non riguarda il generatore termico ma riguarda la sicurezza dell’impianto termico. In questi casi è obbligatorio il progetto di redazione della pratica INAI (Ex ISPESL).
I generatori termici del tipo “diretti” ad aria Calda sono soggetti a pratica INAIL (ex ISPESL).
Se l’aria viene riscaldata in modo diretto mediante scambio con i fumi combusti, e quindi senza impiego di un circuito di acqua calda per il trasferimento di calore, l’impianto non è soggetto a pratica INAIL (ex – ISPESL). Questa eccezione deriva dal fatto che non è presente un circuito idraulico e pertanto la raccolta R del 2009 non è applicabile.
Da chi può essere redatta la pratica INAIL (Ex ISPESL)?
Tale pratica deve essere redatta da un professionista abilitato alla professione di progettazione di impianti termici. Considerato che sono pratiche specialistiche, al elevata responsabilità, sarebbe opportuno affidarsi sempre ad un progettista termotecnico con esperienza nel settore.
Qual è il costo per la redazione di una pratica INAIL (Ex ISPESL)?
Il costo della redazione di una pratica di tale tipo varia in funzione di diversi parametri e dalla complessità dell’impianto termico in oggetto ed in particolare modo dal numero di generatori termici, dalla potenzialità termica e dal numero complessivo di circuiti di distribuzione.
In caso di modifiche di impianto, deve essere redatta una nuova pratica?
Deve essere necessariamente redatta una nuova pratica nei seguenti casi:
- modifiche interessanti ai dispositivi di sicurezza e di protezione dei generatori
- sostituzione o modifica del generatore che comportino un aumento della potenzialità nominale o una variazione della pressione di targa rispetto a quelle esistenti prima del cambiamento effettuato.
Prima di effettuare tali modifiche, risulta necessario che il progettista rediga un progetto di variazione o modifica di impianto. Lo stesso progetto verrà nuovamente depositato presso gli uffici comptenti.
Affinché l’intervento sia definibile di “modifica” è indispensabile che l’impianto sia già stato precedentemente denunciato e che quindi sia dotato di un numero di matricola da riportare nella nuova pratica.
Un impianto termico è stato trasformato da alimentazione a gasolio a gas metano. E’ necessario un progetto di modifica?
Poiché è cambiato il combustibile impiegato è necessario un progetto di modifica. Nella fattispecie dovrà essere aggiornata la tipologia e caratteristica della valvola di intercettazione combustibile, i contenuti di acqua, le caratteristiche di pressioni ammissibili. In altre parole dovrà essere rivisto il progetto precedente nella sua interezza.
In un impianto termico se si cambia il vaso di espansione da aperto a chiuso, deve essere aggiornata la pratica INAIL (Ex ISPESL)?
Il vaso di espansione, rappresenta un dispositivo cardine tra i dispositivi di protezione dell’impianto previsti in Raccolta R 2009. Senza dubbio è necessario effettuare una denuncia di progetto di “modifica di impianto” .Il passaggio da un vaso di espansione aperto a chiuso (o viceversa), richiedere un attento e considerevole riaggiornamento del progetto precedente e quindi dell’impianto. Anche in questo caso è necessario che il progettista sia interpellato prima che sia effettuata la modifica predetta.
Qual è il contenuto di una pratica INAIL (Ex ISPESL)?
Il contenuto e la modalità di presentazione di una pratica di impianto termico, sono stati stabiliti dalla circolare INAIL A00-09/00 01448/2011.
In base a quanto richiesto dalla suddetta pratica, il progettista termotecnico abilitato deve redigere e presentare la seguente documentazione:
- Denuncia redatta su apposito modello RD
- Relazione tecnica redatta sugli appositi modelli RR, RR/gen (uno per ogni generatore) e RR/circuiti (uno per ogni circuito intercettabile)
- Dati complementari alla relazione tecnica elencati al punto 3 della Circolare
- Schema idraulico dell’impianto
La documentazione sopra elencata, seppure in linea a1 quanto richiesto dall’INAIL, talvolta risulta non è esaustiva per una adeguata comprensione delle caratteristiche dell’impianto da parte del funzionario INAIL che analizzerà l’adeguatezza della nostra pratica. Per tale motivo riteniamo che sia necessario sempre integrare la documentazione suddetta con specifiche tecniche integrative, relazione di calcolo approfondite e schede tecniche degli apparecchi impiegati.
Il terzo responsabile di un impianto termico può pretendere che sia redatta una pratica INAIL a servizio di un impianto, di cui è responsabile, e di cui ne risulti sprovvisto?
In una condizione di tale tipo il terzo responsabile ha il diritto di richiedere che sia effettuata la denuncia dell’impianto termico. Infatti in caso di incedenti causato dell’impianto, con danni a cose o persone, il terzo responsabile è il diretto responsabile dell’impianto termico e per tale motivo dovrà rispondere di tutti gli inadempimenti.
Quali sono i dispositivi oggetto di calcolo e dimensionamento?
Il progetto di denuncia INAIL (Ex ISPESL) non riguarda il calcolo idraulico dell’impianto (quindi dimensionamento di tubazioni, elettropompe, valvole, adduzione gas, terminali ecc). Il progetto riguarda esclusivamente il dimensionamento e verifica di tutti i dispositivi mi sicurezza, protezione e misura.
Cos’è una pratica UTOV ?
Le pratiche UTOV, rappresentano l’analoga pratica INAIL per le installazioni Militari o a servizio di strutture del ministero della difesa. In tale caso, i riferimenti progettuali si basano sul rispetto alla Raccolta R INAIL 2009 e di alcune circolari emesse dal ministero della Difesa. La modulistica da impiegare è dedicata e la pratica deve essere depositata presso gli uffici centrali di Roma.

Ing. Gaetano Trovato

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